WIB, warehouse in a box

di Giuseppe Caravita All’Expo di Milano il grande scatolone WIB fa bella mostra di sé, nell’area Coop. Distribuisce snacks, panini, bevande. A misura veloce dei visitatori. Ma a Catania...

di Giuseppe Caravita

All’Expo di Milano il grande scatolone WIB fa bella mostra di sé, nell’area Coop. Distribuisce snacks, panini, bevande. A misura veloce dei visitatori. Ma a Catania, da qualche mese, serve i dipendenti di STMicroelectronics nel parcheggio della sede. E lì opera lo store Coop Qui implementato da WIB come un vero e proprio supermercato alimentare in miniatura, in grado di fornire la spesa per una famiglia.

E’ una scommessa ambiziosa, WIB, per Nino Lo Iacono, giovane ingegnere meccatronico siciliano. Dimostrare, con la tecnologia WIB, la possibilità di un negozio automatico self service universale, per ogni tipo di famiglia di prodotto, alimentare e non.

“Fino a due anni fa era solo un’idea – ricorda Lo Iacono. Ora però questa idea ha fatto buoni passi avanti. Abbiamo trovato sia dei fondi per avviare la produzione che dei partner commerciali interessati a sperimentare gli store automatizzati. Il caso di ST a Catania è per noi oggi quello più importante. Ci ha permesso di verificare sul campo sia la tecnologia che la risposta dei consumatori.

Poi abbiamo istallato uno store per la Coop in Expo. Ma lì la configurazione è per pasti immediati, mentre presso ST di Catania abbiamo cercato di costruire un vero e proprio supermercato per la spesa quotidiana. Con prodotti un po’ più a lungo termine, come il latte, la pasta, il vino. Mentre all’Expo ci sono insalate, tramezzini, snacks, di consumo immediato”.

wib

Come funziona, e cosa c’è dentro il negozio automatico WIB?

“WIB consiste in un vero e proprio punto vendita automatizzato e smart – spiega Lo Iacono –  Il suo magazzino fisico, che contiene i prodotti in vendita, è integrato ad un software web-based che ne consente la fruizione online, ventiquattrore per 7 giorni e su 2 livelli. L’acquirente che grazie alla piattaforma e-commerce disponibile per web e mobile, può visionare il catalogo prodotti ed effettuare i propri acquisti online, procedendo al ritiro senza limiti di tempo o vincoli di consegna, una volta raggiunto lo store WIB, dove è possibile acquistare anche direttamente sul posto.

E il gestore: il software integrato collega ad una piattaforma di remote control e management web-based, accessibile da qualsiasi dispositivo connesso a internet, che permette di monitorare in tempo reale il trend, lo storico delle vendite, lo stock di magazzino e lo status degli ordini. Non solo. Anche di gestire dinamicamente pricing e promozioni. E interagire con gli utenti attraverso strumenti di marketing integrati come l’invio di newsletter, sms e notifiche push.

Dal punto di vista meccatronico, i negozi automatici WIB sono caratterizzati da un sistema di movimentazione proprietario. Il sistema di multiple picking abilita la gestione in contemporanea di oggetti diversi in termini di peso, dimensioni e fragilità e la consegna di un acquisto multiplo in un’unica soluzione.

Il magazzino dello store ha una struttura modulare. Ogni modulo, o unità magazzino, può essere aggiunto o rimosso senza intervenire sulla meccanica interna, permettendo di ottimizzare la capacità di stoccaggio dei prodotti, rispetto ai moduli implementati. Ciascun modulo può essere impostato con un range di temperature controllate e differenziate tra loro, permettendo di gestire in contemporanea prodotti refrigerati e non”.

Sembra un sistema molto complesso. “Ma il primo prototipo dimostrativo l’abbiamo sviluppato con Arduino. Poi in fase industriale siamo andati su altre piattaforme. Più adatte a uno sviluppo industriale”.

Qual è il vero punto di forza di WIB?

“Il cuore dello store automatico è nel suo sistema di scaffali e di prelievo multiplo oggi sotto brevettazione. Ha la capacità, piuttosto rara nel suo genere, di gestire diversi prodotti di diverso peso e forma. Mentre il manipolatore seleziona i prodotti e li mette in un’area dove vengono preparati e messi in consegna. In un sacchetto della spesa.

Tutto questo rende il nostro magazzino automatico per la distribuzione non limitato ai soli prodotti alimentari.

Il nostro valore principale infatti è la flessibilità. Il nostro sistema può distribuire anche cosmetica, elettronica di consumo, o persino giocattoli. Abilitando più settori del commercio al dettaglio”.

Un negozio automatico intelligente e self-service connesso a internet, quindi. Qualcuno sta scommettendo su di voi?

“Abbiamo ricevuto un investimento da parte di due fondi di venture capital. E di un gruppo di business angels. Ora abbiamo una certa autonomia finanziaria. La nostra sede principale è a Palermo, dove facciamo il nostro software. E un ufficio commerciale a Milano.

Con Intel collaboriamo sui server. Ci ha riconosciuto che abbiamo spinto avanti l’evoluzione delle vending machines.

Sul sistema di manipolazione abbiamo in corso un paio di brevetti. A dicembre scorso siamo usciti con la prima macchina prototipale completa anche di un hotspot interno per connessioni multiple locali”.

E oltre?

“Abbiamo una prospettiva sul mercato Usa, per vendere integratori alimentari dentro le palestre. Con uno store automatizzato WIB già istallato. E potrei persino pensare a una farmacia robotizzata per paesi in crisi sanitaria”.

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