STMicroelectronics torna alla Maker Faire Europe, in programma a Roma dal 10 al 13 dicembre, anche se la manifestazione si svolgerà in modalità virtuale a causa della pandemia. Non per questo si annuncia meno interessante: attraverso una piattaforma web si potranno visitare gli stand delle aziende presenti, quasi come se si fosse sul posto. ST ha voluto esserci anche quest’anno «perché crediamo che questi eventi ci diano la possibilità di entrare sempre più in contatto con studenti, docenti, makers, piccole start up; insomma, con tutte quelle persone che vogliamo aiutare anche prima che le loro idee si realizzino in un determinato progetto imprenditoriale», dicono Adriano Basile, Technical Marketing Manager, e Alessandro Capra, Senior Technical Marketing.
L’Ecosistema delle Competenze
Sono loro che stanno organizzando la partecipazione di ST a Maker Faire. Con idee molto chiare: prima di tutto, mettere in mostra l’ecosistema che, strategicamente, ST sta costruendo per relazionarsi con soggetti esterni e interni all’azienda, in secondo luogo mostrare le persone che stanno dietro ogni singolo progetto. L’idea è «coinvolgere tutti coloro che sono in grado di fornire contributi complementari nel mondo dell’elettronica, creare una catena del valore che acceleri il passaggio dall’idea al prodotto e infine al servizio e offra risposte complete ed esaustive alle esigenze dei clienti che accettano la sfida dell’Internet of Things», spiega Basile.
Seguendo questo fil rouge la modalità utilizzata alla Maker Faire Rome 2020 per presentare questo ecosistema prevede la “narrazione” di alcune storie che possano testimoniare quale e quanta innovazione si produce e come funziona il meccanismo. Perciò Basile e Capra hanno selezionato alcune case history, che verranno narrate in più momenti. Sia dentro lo stand virtuale, con materiali per approfondire (video, presentazioni in power point) i vari progetti, anche con la presenza di esperti per rispondere a eventuali domande dei visitatori virtuali, sia all’interno della diretta streaming che Maker Faire sta organizzando per tutta la durata della manifestazione, con troupe che nei giorni dell’evento saranno in giro per l’Italia a filmare e intervistare i protagonisti di tantissimi progetti selezionati dalla regia televisiva che trasmetterà in streaming un ricco palinsesto di eventi, interviste, conferenze e show, sia generalisti che tematici.
Alcune delle “storie” che vedremo:
- il Family Assistant nato presso il centro di ricerca e progettazione di Castelletto a Cornaredo (Milano) (creato in collaborazione con BD Sound, DAOS, 221 e Check-Up), un assistente virtuale che combina un termometro contactless, un saturimetro da dito e un bracciale intelligente, il tutto gestito da un’App per smartphone in grado di abilitare l’assistente per ricordare le medicine da assumere, gli appuntamenti dal medico e per gestire situazioni di emergenza lanciando SOS;
- e il Social Distance Solution, ovvero un reference design per il distanziamento sociale, estremamente efficiente e a costi competitivi, utilizzabile in varie modalità e su vari supporti, come nel caso dei badge indossabili dai visitatori in occasione di eventi sportivi, culturali, fieristici realizzato in collaborazione con Inocess, un partner francese di ST.
- il prototipo dell’innovativo distorsore per chitarra sviluppato da Giulio Zoppi e Giuseppe Romano, appassionati di elettronica, che nel loro tempo libero hanno sviluppato una rivisitazione del più famoso stomp box analogico per chitarra elettrica che aggiunge le potenzialità derivanti dal controllo digitale ottenuto tramite un microcontrollore STM32;
- l’applicazione pioneristica di tecnologia “smart” (in questo caso il “core” sono le SensorTileBox di ST) nel rilevare terremoti, movimenti di faglie del terreno, eventi vulcanici che si sta sperimentando sull’Etna grazie alla collaborazione tra Rosario Catania (Process engineer di ST) e Alessandro Bonforte, ricercatore dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
Inoltre, ST sta organizzando due seminari dal vivo, il primo per raccontare gli ultimi sviluppi in ambito di Distributed Ledger Technology, per la quale ST rende disponibili i “mattoncini” fondamentali con cui gli sviluppatori possono cominciare a sperimentare le nuove applicazioni attorno ad essa, “parliamo dei sistemi che si basano su un registro distribuito degli eventi, senza un ente centrale, sul quale i nodi devono raggiungere il consenso” specifica Capra.
Il secondo su The era of the Edge AI, ovvero lo sviluppo di tecnologie di Deep Learning, la sezione più potente dell’Intelligenza Artificiale, che sposta la computazione localmente nel dispositivo e non più sul cloud, risolvendo problemi di consumi energetici e sicurezza.
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