Cosa succede ad un microcontrollore quando lo si dota di Intelligenza Artificiale? Fa sì per esempio che capisca il tuo umore e ti aiuti ad iniziare la giornata con un sorriso, magari raccontandoti una barzelletta. Per esempio, un giocattolo potrebbe interagire con un bambino, perché riconoscendo le sue espressioni facciali sarebbe in grado di riconoscerne le emozioni primarie; oppure un frigorifero potrebbe capire che sei in ansia e potrebbe suggerirti di assaggiare un dolce al cioccolato o capire quando quelli a te preferiti sono esauriti, aggiungendoli alla lista della spesa di Alexa. E ancora, la tua casa potrebbe riconoscerti alla porta d’ingresso e impostare una musica in base al tuo umore o la temperatura ideale per farti sentire a tua agio.
Sono tutti esempi semplici da “immaginare” in prodotti reali ma estremamente complessi da “progettare” perché implicano competenze di sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sul microcontrollore. Nel caso del giocattolo, il microcontrollore di STMicroelectronics – lo si capisce bene nella demo presentata al CES2020 di Las Vegas a gennaio – contiene reti neurali che sono state addestrate a riconoscere fino a sette espressioni facciali, corrispondenti a sette diverse emozioni (le espressioni universali sono sei!). Nel caso del frigorifero invece, le reti neurali sono state “addestrate” a riconoscere immagini di cibi in un migliaio di classi diverse (per il momento).
E ancora, se inserito in uno smartwatch, questo microcontrollore intelligente e a basso consumo di potenza riesce a “capire” se stiamo guidando o camminando per strada, grazie a microfoni addestrati a riconoscere i suoni ambientali. Lo scopo, per esempio, potrebbe essere quello di spegnere il Wi-Fi di casa se siamo usciti e dunque non ci occorre.
Un giorno non molto lontano, mentre avremo le mani nella pasta della pizza, basterà un gesto della mano o un’espressione del viso mostrati ad una console intelligente per aprire la porta del forno o del frigorifero, evitando così di sporcare dappertutto.