Il primo microprocessore per il calcolo ad alte prestazioni dell’Unione Europea

25 miliardi di dispositivi saranno connessi entro il 2020 in Europa, con un traffico dati generato ogni anno pari a oltre 2 zettabyte (1012 Gigabytes): da queste poche stime si evince chiaramente come anche l’economia del continente sarà sempre più basata sulla capacità di elaborare una straordinaria mole di dati e quindi sulla disponibilità di super computer.

A questa necessità di “supercalcolo” hanno risposto 26 fra aziende e organizzazioni accademiche da 10 paesi europei che, consorziate in EPI – la European Processor Initiative – stanno lavorando da dicembre 2018 ad un super microprocessore in grado di potenziare il cosiddetto calcolo ad alte prestazioni (High Performance Computing, HPC) riducendone contemporaneamente i consumi energetici.

Il processore sarà destinato a due settori chiave: quello dell’High Performance Computing (utilizzato nell’ambito degli studi su clima, materia, chimica, farmaceutica, medicina…) e quello Automobilistico e si pone l’obiettivo di assicurare che tutte le competenze chiave per il design dei chip di fascia alta rimangano in Europa.

Il progetto, che rientra nell’iniziativa europea Horizon 2020 , punta a fornire a ricercatori, aziende, PMI e autorità pubbliche di tutta Europa nuovi supercomputer di classe mondiale (fra i primi 3 al mondo) dotati di straordinarie capacità di calcolo e memorizzazione dei dati.

La prima fase – il primo progetto architetturale del super-microprocessore – si è conclusa questa primavera, dopo soli 6 mesi dalla nascita del Consorzio. L’obiettivo è ambizioso e il percorso lungo, ma lo sforzo permetterà lo sviluppo di importanti tecnologie “exascale” (ovvero capaci di far eseguire ad una macchina miliardi di miliardi di calcoli al secondo), che costituiranno uno dei pilastri dell’economia europea.

L’Italia è presente nel consorzio con STMicroelectronics Italia che, nell’ambito del progetto, indirizza soluzioni di power management ad altissima efficienza energetica per le funzioni di supercalcolo, grazie al lavoro di esperti della Ricerca & Sviluppo in ambito Technology e della Business Unit “Analog Data Storage & Computer”. Insieme a ST anche le Università di Bologna e Pisa, il CINECA (il Consorzio interuniversitario del Nord-Est per il calcolo automatico) ed E4 Computer Engineering.

Il consorzio EPI al completo (nelle file dietro, Roberto Canegallo di ST)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *