Da Regalbuto con amore (per l’elettronica)

Regalbuto, Sicilia, 60 km da Enna e altrettanti da Catania, sullo sfondo l’Etna, a qualche chilometro il lago Pozzillo, circa 7000 abitanti. Luoghi incantevoli per una gita alla scoperta dell’entroterra siciliano e delle sue bellezze: ma la viabilità è difficile, una volta lasciata l’autostrada. Lo sa bene Marco Petronio, ingegnere informatico e docente

Regalbuto, Sicilia, 60 km da Enna e altrettanti da Catania, sullo sfondo l’Etna, a qualche chilometro il lago Pozzillo, circa 7000 abitanti.  Luoghi incantevoli per una gita alla scoperta dell’entroterra siciliano e delle sue bellezze: ma la viabilità è difficile, una volta lasciata l’autostrada.

Lo sa bene Marco Petronio, ingegnere informatico e docente di Elettronica all’Istituto Tecnico “Salvatore Citelli” di Regalbuto.  Ogni giorno affronta i 60 km di strada che separano Regalbuto da Catania: “Faccio un lavoro che mi piace: vado ogni mattina con il sorriso sulle labbra e con lo stesso sorriso esco”.  Lo appassiona di più lavorare con i ragazzi o occuparsi di elettronica? Entrambe le cose, apparentemente.  “Quello che ripeto ai miei studenti è: dovete padroneggiare la tecnologia, quindi capirla e usarla per costruire un business. Loro le APP le devono creare, non usarle e basta.”

Da ormai quasi un decennio Petronio investe sui giovani.  L’industria di Regalbuto è quasi completamente assente: i ragazzi tendono a optare per gli istituti professionali o per gli istituti alberghieri per cercare di trovare lavoro come cuoco o cameriere immaginando che quella sia la via più rapida per trovare lavoro.  Così però il territorio non cresce.  Eppure da Regalbuto, unica scuola in Italia, sono arrivate ben due proposte per il concorso “Progetta con STM32 Open Development Environment” promosso da STMicroelectronics proprio per le scuole superiori: “Far capire ai ragazzi che studiare è importante” – continua il Professore – “soprattutto nell’entroterra siciliano, è davvero difficile.  I ragazzi si diplomano, poi cercano impiego come imbianchino o muratore.  Alcuni ragazzi che si sono diplomati qualche anno fa hanno messo i soldi da parte e hanno comprato un trattore!   Far capire a questi ragazzi che si può lavorare nel settore dell’elettronica anche qui in Sicilia è fondamentale”.

E’ con questa convinzione che il Professore si prodiga da anni al Citelli, innanzitutto cercando di avvicinare il suo insegnamento a quello che le aziende potrebbero chiedere ai suoi allievi: “Ogni anno cerco di adeguare il mio programma scolastico aggiungendo argomenti nuovi e chiedo ai miei ragazzi che si diplomano e lavorano un feedback su quali siano stati per loro gli argomenti utili e come varierebbero il mio programma”.  Quando un ragazzo prosegue gli studi intraprendendo la carriera universitaria le possibilità di lavoro aumentano.  Se da un lato il Professore si prodiga per indirizzare i ragazzi verso questo percorso, dall’altro è alla costante ricerca di sbocchi professionali per i suoi periti elettronici. “Un esempio su tutti” – ci racconta il Professore – “è la 3SUN, azienda che produce pannelli fotovoltaici a film sottile multi-giunzione, nata da una Joint Venture tra Enel Green Power, STMicroelectronics e Sharp e localizzata a Catania. Alcuni dei miei alunni hanno trovato  impiego là.”

Ma non solo programmi scolastici al passo con i tempi: “La lezione è molto partecipata.  Abbiamo un gruppo su What’s App e abbiamo condiviso uno spazio su Google Drive con cui scambiamo informazioni.”  Secondo il Professore oggi i libri di testo non bastano: “Cerco di raccogliere informazioni da diversi testi scolastici.  Molti argomenti però non si trovano sui libri di testo e dobbiamo cercarli in rete.  Ora, ad esempio, stiamo avviando un progetto usando le board dei microcontrollori STM32 e non esiste un libro di testo che tratti la materia”.

Ma non è sempre stato così.  Raccogliere l’attenzione dei ragazzi e renderli partecipi non è cosa che si fa dall’oggi al domani e il Professore racconta: “Insegno da 15 anni e mi sono fatto le ossa in un istituto professionale.  Quando arrivai i colleghi anziani mi dissero che se alla fine del quinto anno i miei alunni riuscivano a leggere e scrivere avevo raggiunto il mio obiettivo.  Lì erano ben altri i problemi.  Ma d’altra parte proprio lì ho avuto la possibilità di comprendere certi meccanismi: se i ragazzi sono stimolati nel modo giusto si appassionano.  Passando poi all’Industriale ho avuto altre possibilità di manovra perché gli obiettivi dei ragazzi erano differenti: qualcuno pensava anche all’università.”

Ma anche l’istituto è cresciuto nel tempo: “Sono da 5 anni a Regalbuto, l’Industriale l’ho visto nascere e ho insegnato tre materie diverse, cosa che mi ha dato modo di avere una visione globale. Inoltre”,  continua sorridendo, “in tutte le scuole in cui avevo insegnato prima c’era sempre un collega più anziano che bocciava le mie iniziative; qui non è stato così, anzi.  In più, per una coincidenza fortunata, nello stesso anno in cui cominciai ad insegnare all’Industriale iniziò a lavorare un ITP (Insegnante Tecnico Pratico, ovvero il collaboratore del docente durante le ore di laboratorio) speciale: il suo nome è Mario Luciano”.

“Mario si è dimostrato un collega impareggiabile.  Viene da Porto Palo di Capo Passero, a due ore da Regalbuto.  Ha casa in affitto in paese e torna dalla famiglia nei weekend.  Questa per la scuola è una fortuna perché il pomeriggio, quando la scuola chiude, lui rientra e apre ai ragazzi tutti i laboratori, così possono sperimentare liberamente dando seguito alle lezioni della mattinata.” Di conseguenza abbiamo avuto due grandi vantaggi: i ragazzi si responsabilizzano, avendo la possibilità di fare qualcosa che a loro piace in completa autonomia, e occupano i pomeriggi in maniera utile.

“Mario ha una preparazione pratica eccezionale” continua Marco, “e io credo molto che i ruoli del teorico e del pratico si compenetrino”.  Nel corso degli anni i laboratori dell’istituto sono stati allestiti con strumenti all’avanguardia. Ad esempio, è stata creata una costruzione in miniatura per il corso di impiantistica in cui i ragazzi possono operare la posa di un impianto elettrico.

prove di posa di un impianto elettrico nel laboratorio di impiantistica
Prove di posa di un impianto elettrico nel laboratorio di impiantistica.

Abbiamo allestito un laboratorio di elettronica ricco di strumentazione quali oscilloscopi, power supply, multimetri e generatori di segnali. All’inizio non c’era molto,  poi a mano a mano abbiamo acquistato nuovi strumenti e qualche microcontrollore Arduino o MicroChip.  Da quando siamo entrati in contatto con STMicroelectronics abbiamo molto altro materiale che ci hanno fornito gratuitamente.  Ultimamente stiamo lavorando molto su STM32 Nucleo64 e le numerose expansion board ci permettono diverse cose: stepper motor driver, bluetooth low energy, Wi-Fi, NFC.”

A completare la formazione dei ragazzi anche stage professionalizzanti espressamente voluti dal professore Petronio, che ci racconta: “Tre anni fa, ad una festa di compleanno, ho rivisto dei ragazzi che si erano diplomati con me e uno di loro era stato assunto in ST.  Il mio primo pensiero è stato quello di rivolgermi all’azienda e infatti adesso sono in contatto con loro per diverse attività.  L’ultimo stage, che abbiamo fatto recentemente, è stato di una settimana. “

“ST ci ha dato una grandissima possibilità, e portare i ragazzi in azienda mi aiuta a far capire che anche qui lavorare nel mondo dell’elettronica è possibile. Come dicevo molti a Regalbuto studiano all’Alberghiero perché vogliono fare i camerieri.  ST a Catania è una realtà da 4000 dipendenti e io ricordo sempre loro: quanti ristoranti ci vogliono per fare 4000 dipendenti? ’’.

I ragazzi in visita presso il sito di Catania di ST effettuano la procedura di vestizione per l'ingresso in area pulita.
I ragazzi in visita presso il sito di Catania di ST effettuano la procedura di vestizione per l’ingresso in area pulita.

In ST il professore ha trovato anche dei “consulenti”. Adriano Basile, Technical Marketing Manager presso il System Lab di Catania : “Ho conosciuto il Professore qualche anno fa durante un seminario pratico a valle di una visita del sito di Catania” – racconta Adriano – “Marco è veramente preparato, riesce a insegnare in modo brillante. Lo deduco vedendo ragazzi molto preparati e molto attenti.”

“Marco ed io ci sentiamo periodicamente e mi permetto di dargli suggerimenti su quelli che sono i trend dell’elettronica che vedo. ” – continua Adriano – “Ci scambiamo opinioni via email, soprattutto durante l’estate per l’anno successivo, anche per far sì che quando i ragazzi arrivano qui siano preparati”.

In conclusione, la collaborazione con l’azienda aiuta.  La distanza si sente quando bisogna spostarsi in tanti, e affrontare spese. Tirocini e stage aiutano a capire ruoli e competenze. La tecnologia appassiona.  Ma è la passione di chi insegna il motore di cui non si può fare a meno.  Quanti insegnanti ci sono come Marco Petronio in Italia?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *